Teatro Antico di San Giacomo, nato dall’unione tra musicisti della Cappella
Musicale e attori, ha già messo in scena a Bologna ( Teatro
Tivoli, chiostro del convento di san Giacomo per il San Giacomo Festival, Teatro dell’Accademia delle Belle Arti) e
altrove ( Teatro Italia di Castenaso; Chiesa di Santa Cecilia della Croara; Convento
del Corpus Domini di Ferrara) spettacoli e commedie.
Due testi in prosa di Francesco Albergati : L’Accademia di Musica, regia di Virgilio
Bianconi, 2011; Le convulsioni, regia
di Marco Muzzati, 2012 (la scenografia
di quest’ultima realizzata in collaborazione con la classe di scenografia dell’Accademia delle
Belle Arti di Bologna, prof. Savignano).
Uno spettacolo di testo e musica ideato su Le Porrettane, le agrodolci novelle di
Sabadino degli Arienti ( sec XV), al Festival della Commedia Antica di Marzabotto, (2011); varie rappresentazioni
sacre tra cui la Rappresentazione di
Santa Cecilia, del bolognese Antonio Spezzani, 1581; S. Tommaso, La Resurrezione, Santa Cecilia da raccolte di sacre
rappresentazioni del XVI secolo; una Vita
di Santa Rita rielaborando un delle Clarisse del 1628; uno spettacolo sulle
bellissime lettere del primo seicento di Suor Maria Celeste, al secolo Virginia
Galilei,figlia di Galileo, Lettere al
padre.
Tutti gli spettacoli
sono caratterizzati dalla musica dal vivo eseguita sul palco dagli attori
musicisti della Cappella Musicale: Gastone Sarti, lo straordinario Alberto Astolfi nell’ Accademia di Musica, Andrea Fusari, il cicisbeo delle Convulsioni, Barbara Vignudelli, la cantarina dell’Accademia di Musica.
Da citare le esecuzioni
sul palco, ne Le Convulsioni, di arie italiane di fine settecento tradotte
in francese
(da una raccolta della Biblioteca Estense di Modena) o ne L’Accademia di Musica, le sonate per mandolino e basso continuo di autori bolognesi raccolte da Filippo Della Casa a metà settecento o le arie inedite dell’Archivio di Stato di Bologna.
(da una raccolta della Biblioteca Estense di Modena) o ne L’Accademia di Musica, le sonate per mandolino e basso continuo di autori bolognesi raccolte da Filippo Della Casa a metà settecento o le arie inedite dell’Archivio di Stato di Bologna.
L’oracolo, un bizzarro testo del ‘700 francese, tradotto e
adottato in un Italia stregata dalla
cultura, dall'arte e dalle mode d’oltralpe (con le musiche dell 'intermezzo di anonimo Selvaggia e Dameta).